Riccardo Venturi
2004-10-13 10:40:35 UTC
"Felder von Verdun" ("I campi di Verdun") è una canzone antiguerra
tedesca, probabilmente risalente agli anni '60; parla però della
battaglia di Verdun, la più sanguinosa della prima guerra mondiale,
proprio come un'altra celebre canzone, "The green fields of France" di
Eric Bogle.
Anche in questa canzone si parla, sicuramente per coincidenza (ma
chissà...) di campi di grano e papaveri rossi. Ve la propongo quindi
così com'è, accompagnata da una traduzione letterale appena fatta.
___________________________________________________________
Felder von Verdun
Die Felder von Verdun, die tragen keine Ähren,
dort blüht nur roter Mohn.
Die Gräber von Verdun, wem immer sie gehören,
sind längst vergessen schon.
Sie dachten, sie kämen im Herbst schon zurück
und zogen mit Fahnen hinaus.
Sie dachten, es gäbe für sie einen Sieg,
den brächten sie bald schon nach Haus!
Doch auf den Feldern von Verdun
war alle Hoffnung hin,
und Krieg und Sieg und Not und Tod
verloren ihren Sinn.
Die Felder von Verdun, die tragen keine Ähren,
dort blüht nur roter Mohn.
Die Gräber von Verdun, wem immer sie gehören,
sind längst vergessen schon.
Sie wollten den Krieg noch führen wie einst.
Was kam, das ahnten sie nie.
Doch hatten sie kaum die Marne erreicht,
da führte der Krieg schon sie.
Und auf den Feldern von Verdun
war alle Hoffnung hin,
und Krieg und Sieg und Not und Tod
verloren ihren Sinn.
(Sprechgesang zur Melodie des Refr.)
Das Blut der Soldaten war rot wie der Mohn,
im Feuer verbrannte das Gras.
Nur wenige kamen damals davon,
von denen keiner jemals vergaß.
Die Felder von Verdun, die tragen keine Ähren,
dort blüht nur roter Mohn.
Die Gräber von Verdun, wem immer sie gehören,
sind längst vergessen schon.
Wer sagt mir, warum sie gestorben sind,
warum dieses Morden geschah?
Denn wenn man nicht endlich zu fragen beginnt,
dann droht erneut die Gefahr,
und wie die Felder von Verdun
ist dann die ganze Welt,
wenn Du und ich und Jedermann
die Frage jetzt nicht stellt.
Die Felder von Verdun, die tragen keine Ähren,
dort blüht nur roter Mohn.
Die Gräber von Verdun, wem immer sie gehören,
sind längst vergessen schon.
*
I campi di Verdun
versione italiana di Riccardo Venturi (2004)
I campi di Verdun non portan spighe,
là cresce soltanto il papavero rosso.
Le tombe di Verdun, a chiunque appartengano
sono già da tanto tempo dimenticate.
Pensavano che sarebbero tornati già in inverno
e andavan per le lunghe, con le bandiere.
Pensavano che per loro ci sarebbe stata vittoria
e che la avrebbero portata presto a casa!
Però sui campi di Verdun
ogni speranza cadde,
la guerra, la vittoria, gli stenti e la morte
fecero loro perdere il senno.
I campi di Verdun non portan spighe,
là cresce soltanto il papavero rosso.
Le tombe di Verdun, a chiunque appartengano
sono già da tanto tempo dimenticate.
Volevano condurre la guerra come un tempo.
Che cosa succedeva, mai lo avrebbero immaginato.
Avevano appena raggiunto la Marna
che fu la guerra a condurre via loro.
E sui campi di Verdun
ogni speranza cadde,
la guerra, la vittoria, gli stenti e la morte
fecero loro perdere il senno.
(Parlato, sulla melodia del ritornello)
Il sangue dei soldati era rosso come il papavero,
nel fuoco bruciava l'erba.
Solo pochi allora se la cavarono
e di loro nessuno ha mai dimenticato.
I campi di Verdun non portan spighe,
là cresce soltanto il papavero rosso.
Le tombe di Verdun, a chiunque appartengano
sono già da tanto tempo dimenticate.
Chi mi dice: perché sono morti,
perché è accaduto questo massacro?
Ma, infine, se non si comincia a chiedere,
il pericolo minaccerà di nuovo,
e come i campi di Verdun
sarà il mondo intero,
se tu, io ed ogni persona
non pone adesso questa domanda.
I campi di Verdun non portan spighe,
là cresce soltanto il papavero rosso.
Le tombe di Verdun, a chiunque appartengano
sono già da tanto tempo dimenticate.
_____________________________________________________
Salut,
--
*Riccardo Venturi* <***@SPAMMACECCHIGORIspl.at>
*Er muoz gelîchesame die leiter abewerfen
So er an îr ufgestigen ist (Vogelweide & Wittgenstein)*
*CH-1700 Fribourg/Freiburg (Confoederatio Helvetica)
*0041 78 623 99 86
____________________________________________________
http://utenti.lycos.it/Guctrad/alamanno.html
http://utenti.lycos.it/Balladven/index.html
http://www.prato.linux.it/~lmasetti/canzonicontrolaguerra
http://www.obiezione.it ==> Canzoni contro la guerra
tedesca, probabilmente risalente agli anni '60; parla però della
battaglia di Verdun, la più sanguinosa della prima guerra mondiale,
proprio come un'altra celebre canzone, "The green fields of France" di
Eric Bogle.
Anche in questa canzone si parla, sicuramente per coincidenza (ma
chissà...) di campi di grano e papaveri rossi. Ve la propongo quindi
così com'è, accompagnata da una traduzione letterale appena fatta.
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Felder von Verdun
Die Felder von Verdun, die tragen keine Ähren,
dort blüht nur roter Mohn.
Die Gräber von Verdun, wem immer sie gehören,
sind längst vergessen schon.
Sie dachten, sie kämen im Herbst schon zurück
und zogen mit Fahnen hinaus.
Sie dachten, es gäbe für sie einen Sieg,
den brächten sie bald schon nach Haus!
Doch auf den Feldern von Verdun
war alle Hoffnung hin,
und Krieg und Sieg und Not und Tod
verloren ihren Sinn.
Die Felder von Verdun, die tragen keine Ähren,
dort blüht nur roter Mohn.
Die Gräber von Verdun, wem immer sie gehören,
sind längst vergessen schon.
Sie wollten den Krieg noch führen wie einst.
Was kam, das ahnten sie nie.
Doch hatten sie kaum die Marne erreicht,
da führte der Krieg schon sie.
Und auf den Feldern von Verdun
war alle Hoffnung hin,
und Krieg und Sieg und Not und Tod
verloren ihren Sinn.
(Sprechgesang zur Melodie des Refr.)
Das Blut der Soldaten war rot wie der Mohn,
im Feuer verbrannte das Gras.
Nur wenige kamen damals davon,
von denen keiner jemals vergaß.
Die Felder von Verdun, die tragen keine Ähren,
dort blüht nur roter Mohn.
Die Gräber von Verdun, wem immer sie gehören,
sind längst vergessen schon.
Wer sagt mir, warum sie gestorben sind,
warum dieses Morden geschah?
Denn wenn man nicht endlich zu fragen beginnt,
dann droht erneut die Gefahr,
und wie die Felder von Verdun
ist dann die ganze Welt,
wenn Du und ich und Jedermann
die Frage jetzt nicht stellt.
Die Felder von Verdun, die tragen keine Ähren,
dort blüht nur roter Mohn.
Die Gräber von Verdun, wem immer sie gehören,
sind längst vergessen schon.
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I campi di Verdun
versione italiana di Riccardo Venturi (2004)
I campi di Verdun non portan spighe,
là cresce soltanto il papavero rosso.
Le tombe di Verdun, a chiunque appartengano
sono già da tanto tempo dimenticate.
Pensavano che sarebbero tornati già in inverno
e andavan per le lunghe, con le bandiere.
Pensavano che per loro ci sarebbe stata vittoria
e che la avrebbero portata presto a casa!
Però sui campi di Verdun
ogni speranza cadde,
la guerra, la vittoria, gli stenti e la morte
fecero loro perdere il senno.
I campi di Verdun non portan spighe,
là cresce soltanto il papavero rosso.
Le tombe di Verdun, a chiunque appartengano
sono già da tanto tempo dimenticate.
Volevano condurre la guerra come un tempo.
Che cosa succedeva, mai lo avrebbero immaginato.
Avevano appena raggiunto la Marna
che fu la guerra a condurre via loro.
E sui campi di Verdun
ogni speranza cadde,
la guerra, la vittoria, gli stenti e la morte
fecero loro perdere il senno.
(Parlato, sulla melodia del ritornello)
Il sangue dei soldati era rosso come il papavero,
nel fuoco bruciava l'erba.
Solo pochi allora se la cavarono
e di loro nessuno ha mai dimenticato.
I campi di Verdun non portan spighe,
là cresce soltanto il papavero rosso.
Le tombe di Verdun, a chiunque appartengano
sono già da tanto tempo dimenticate.
Chi mi dice: perché sono morti,
perché è accaduto questo massacro?
Ma, infine, se non si comincia a chiedere,
il pericolo minaccerà di nuovo,
e come i campi di Verdun
sarà il mondo intero,
se tu, io ed ogni persona
non pone adesso questa domanda.
I campi di Verdun non portan spighe,
là cresce soltanto il papavero rosso.
Le tombe di Verdun, a chiunque appartengano
sono già da tanto tempo dimenticate.
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Salut,
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*Riccardo Venturi* <***@SPAMMACECCHIGORIspl.at>
*Er muoz gelîchesame die leiter abewerfen
So er an îr ufgestigen ist (Vogelweide & Wittgenstein)*
*CH-1700 Fribourg/Freiburg (Confoederatio Helvetica)
*0041 78 623 99 86
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http://utenti.lycos.it/Balladven/index.html
http://www.prato.linux.it/~lmasetti/canzonicontrolaguerra
http://www.obiezione.it ==> Canzoni contro la guerra