Le mie convinzioni erano sbagliate: chi curò la lebbra ad Aqaba non fu
nè Gesù, nè Maometto.
Torniamo al testo incriminato:
Per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità
La canzone da cui è tratto, "Smisurata Preghiera", è analizzata in
una pagine del completo sito Viadelcampo.com (ma perchè non ci ho
pensato prima? ;-) ):
http://www.viadelcampo.com/Dalla_Summa_di_Maqroll_a_Desmedida_Plegaria.pdf
Riassumo qui di seguito quello che ho capito.
Innanzi tutto, chiariamo che moltissimi versi di questa canzone sono
tratti da vari passaggidella "Saga del Gabbiere Maqroll" del poeta
colombiano Alvaro Mutis, che è un'antologia di raccolte poetiche:
qualche verso è stato lasciato praticamente uguale all'originale,
altri sono stati molto modificati, anche per ragioni metriche, altri
ancora sono addirittura tratti dal titolo di una delle poesie (ad es.
'gli elementi del disastro'), altri ancora infine, sono tratti da altre
opere dello stesso Mutis.
Insomma, è un'opera di una certa complessità, che reinterpreta
l'intero corpus delle fonti poetiche, infatti "nella poesia è Maqroll
ad invocare il Signore per proprio conto, mentre nella canzone De
André crea una preghiera atta ad aiutare tutti i servi disobbedienti".
"Tuttavia la vera differenza fra il testo originale e la canzone sta
nel punto di vista da cui trae origine il senso del verso. Maqroll
[...] rappresenta per antonomasia il viaggiatore che non rispetta le
leggi della terraferma, affidandosi solo a quelle del mare e della
natura. De André si riferisce invece direttamente a quelli che, come
lui, hanno volutamente disobbedito alle leggi del branco, si schiera
quindi apertamente con loro, e auspica l'intervento di Dio in loro
aiuto." Il filo conduttore delle poesie è il personaggio Maqroll,
simbolo dei servi disubbidienti.
Dunque, il fantomatico guaritore di Aqaba non è altri che uno dei
'servi disobbedienti' (come Maqroll) dell'opera di Mutis, anche se
nell'originale la città del miracolo non è Aqaba, ma Abidjan: Aqaba
(o Akaba) è presente nell'opera di Mutis, ma in un altro passo che non
ha un omologo nella testo della canzone: probabilmente De André ha
scelto il nome di questa città per ragioni metriche o musicali.
Ricordiamo ancora che in un'altra occasione, questa canzone è stata
tradotta da De André e in portoghese, con un significato simile, ma
non del tutto, al testo italiano (e a sua volta elaborato, precisiamo,
a partire da una traduzione dal Portoghese).
Un'ultima osservazione: leggendo questo studio ci si accorge che
l'elemento apparentemente più 'abbordable' per tentare
un'interpretazione era in realtà il più inaffidabile (ad Aqaba,
importante porto Giorgano, vi furono alcune delle prime conversioni di
Maometto, e ciò poteva depistare, tuttavia la lebbra non c'entra in
quell'episodio)!